Sì riavvolgiamo un po' il nastro su questa vicenda che ci regala ogni giorno delle novità, delle notizie. Allora apriamo la cartina dell'Europa per vedere questo vero e proprio Risiko bancario, come lo chiamano gli addetti ai lavori, chi sta muovendo le pedine. Certamente UniCredit, Milano, che ha mosso per prima per tentare la scalata o almeno acquisire parzialmente Commerzbank che ha sede a Francoforte, ma attenzione perché Berlino si è intromessa, il Governo tedesco Scholz ha detto, attenzione questo è un atto ostile, non possiamo accettare questo metodo e in più ci sono anche due altri attori che sono sempre a Francoforte, sono i due regolatori, la Bce e la Bafin che dovranno dimostrarsi il più possibile indipendenti ma certo le pressioni tedesche sono forti. Si è aggiunto anche Bruxelles, Bruxelles la Commissione europea un portavoce ha detto, comunque queste funzioni fanno bene all'economia e non si possono bloccare solo per motivi economici, ci vogliono i motivi di sicurezza. Ma riavvolgiamo il nastro, come dicevamo, partiamo dal mese di agosto quando il Governo tedesco annuncia di voler vendere la sua quota in Commerzbank, salvata nel 2008 dalla crisi finanziaria, del 16,5% si affida a degli advisor come JP Morgan si aspettava che questa quota venisse venduta spacchettata dai diversi investitori istituzionali invece se la piglia tutta Unicredit, 4,5% a cui si somma un'altra quota dello stesso valore comprata al mercato con la migliore offerta disponibile. Qua inizia il terremoto perché i sindacati tedeschi sono contrari, una parte del Governo è molto sensibile, si spacca anche il Governo di Berlino e poi arriva l'ulteriore mossa a sorpresa di Unicredit che tramite uno strumento derivato si garantisce il controllo potenziale del 21% delle azioni comprandola al mercato se riceverà l'autorizzazione della Bce di salire fino al 29,9% appena sotto la soglia di OPA. Perché smuove così tanto il mondo tedesco questa operazione? Perché come vedete se dovesse esserci questa unione, Unicredit più Commerzbank sarebbero il quinto gruppo europeo sopra anche Deutsche Bank, certo salta all'occhio che in tutto questo, ne parlavamo fino a poche settimane fa dal rapporto Draghi, che le banche europee sono troppo piccole rispetto a quelle americane.