Rinvio dello stop ai motori termici e un fondo europeo di sostegno al settore. Il governo rompe gli indugi sul settore auto. Il tema è economico, ma il senso è tutto politico. Perché l'automotive è l'industria simbolo delle difficoltà della transizione green. Le proposte che il Ministro delle Imprese Urso presenterà in Europa, e ha anticipato alle parti sociali, diventano quindi il manifesto del Governo Meloni sul Green Deal. "Troppo ideologico, va rallentato", sarà la richiesta alla nuova Commissione. "Noi riteniamo che occorre assolutamente modificare la traiettoria della politica industriale europea, prendendo atto di quello che è successo. Se lasciamo a un'incertezza le imprese e i consumatori per altri due anni, su quale sarà poi la revisione, in questi due anni, com'è chiaro ed evidente a tutti, nessuno investe". Scopo dichiarato: rimettere subito in discussione lo switch elettrico, magari rimettendo in gioco i biocarburanti come fonte alternativa. Sul punto, i tempi sono molto stretti e non si intravedono sponde da Francia o Germania, nonostante le gravi difficoltà di giganti europei come Volkswagen, che paventano chiusure di stabilimenti e migliaia di licenziamenti, visto il crollo delle vendite. La questione occupazionale resta quindi centrale. Il possibile rinvio dello switch elettrico per i sindacati non è la panacea e non può restare l'unica priorità sul tavolo. "Già al tavolo, di rispetto del percorso di transizione sociale, non ne ha parlato nessuno. Allora non vorrei che noi parlassimo di un percorso che non tiene in considerazione il fatto che ci sono 250.000 lavoratori in cassa integrazione e mobilità. Questa per noi è l'emergenza".