A rilento gli aiuti a imprese e lavoratori per l'emergenza Coronavirus o comunque non con la rapidità che milioni di diretti interessati si aspettavano. Parliamo dei prestiti agevolati per le aziende garantiti dallo Stato e della cassa integrazione per operai e impiegati, due misure che, con i tanti passaggi burocratici, stanno lasciando molti italiani senza i soldi promessi. Per quanto riguarda le linee di credito le richieste si sono potute presentare solo qualche giorno fa, ma i tempi, come sottolineato dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, rischiano di essere quelli ordinari, quindi lunghi, anche per i prestiti più bassi, quelli fino a 25 mila euro. Per il Direttore Generale dell'Associazione Bancaria, Giovanni Sabatini, le banche si stanno muovendo con tempestività, ma le procedure, ha detto in audizione in Parlamento, andrebbero ulteriormente semplificate, estendendo - ha aggiunto - i casi in cui non è necessario dover valutare la solidità dell'impresa, facendo rientrare in quest'ambito, per esempio, le richieste fino a 100 mila euro. Il settore, però, chiede anche una tutela penale, un paracadute legale nel caso in cui l'azienda beneficiaria dovesse fallire. Anche per la cassa integrazione, che può essere anticipata dalle banche, Sabatini ha detto che si sta cercando di accelerare i tempi. Si tratta solo di una possibilità perché l'assegno può arrivare dalle aziende, come in parte è avvenuto, o dall'Inps. La ministra del Welfare, Nunzia Catalfo, ha detto che finora 2,8 milioni di persone hanno ricevuto il sussidio e ad altri 1,1 milioni arriverà entro il 30 aprile. Tutto questo per la cassa ordinaria, perché per quella in deroga, che spesso riguarda imprese molto piccole, non si conoscono i tempi perché è ancora in corso il vaglio delle domande che le Regioni devono inviare all'Inps. Sul fronte del lavoro nero, intanto, la ministra dell'interno, Luciana Lamorgese, ha precisato che la possibilità di una sanatoria riguarderebbe sia italiani sia stranieri nei settori dell'agricoltura e della pesca e a proposito degli aiuti pubblici per la ripresa delle attività, la titolare del Viminale è stata chiara: “È necessario trovare un equilibrio fra tempi rapidi e controlli per evitare infiltrazioni criminali”.