Il turismo è una delle realtà più colpite dalle limitazioni imposte contro la pandemia. Parliamo di un settore che dà lavoro a 13 milioni di persone nel vecchio continente, vale il 10% dell'economia europea. Per alcuni Paesi a vocazione turistica, come il nostro, anche di più. Molti Stati stanno intervenendo per sostenere l'industria turistica all'interno dei pacchetti di aiuto varati per l'economia, da noi, ad esempio, ci sono interventi specifici, come il contributo per le vacanze che può arrivare a 500 euro, a patto che si opti per una destinazione turistica italiana, che vale da solo quasi due miliardi e mezzo del decreto rilancio e la cancellazione della rata IMU di giugno per alberghi e stabilimenti balneari, anche le imprese turistiche avranno diritto, poi la cancellazione della rata IRAP di giugno per chi fattura meno di 250 milioni, alla sospensione di tasse e contributi, ai prestiti garantiti dallo Stato, agli interventi a fondo perduto. La Francia ha annunciato che al turismo saranno destinati 18 miliardi. Tra le misure previste alla cancellazione per 4 mesi del versamento dei contributi per piccoli alberghi, bar e ristoranti, l'accesso facilitato a finanziamenti a fondo perduto e la possibilità di crediti agevolati. In Germania l'industria turistica chiede che compagnie aeree e tour operator possano utilizzare dei voucher per rimborsare i turisti i cui viaggi sono stati cancellati invece di dover restituire i soldi. Questa possibilità è prevista da alcuni Paesi come l'Italia, che peraltro rischiano per questo una procedura di infrazione, la commissione europea ha chiarito che i consumatori devono poter scegliere tra vaucher e rimborso. Berlino prevede comunque aiuti piuttosto rapidi e generosi per tutte le micro imprese e ad esempio, piccoli alberghi e strutture ricettive tedesche hanno potuto accedere ai contributi a fondo perduto molto più rapidamente che in altri paesi, Italia compresa. Delusi invece gli operatori turistici spagnoli, Madrid ha destinato meno di mezzo miliardo per garantire i prestiti al settore, che pure rappresenta la principale industria del paese. Molti governi, poi, stanno prevedendo aiuti di Stato per le compagnie aeree. Così, ad esempio, la Francia ha stanziato 7 miliardi per Air France, la Germania sta trattando un piano di sostegno di quasi 10 miliardi per Lufthansa e l'Italia ha pronti 3 miliardi per Alitalia.