Si allarga la coperta dei rimborsi destinati a chi deve abbassare la serranda nelle regioni dove le misure anti contagio sono più strette e nuove risorse sono in arrivo per aiutare le attività economiche a rinviare il pagamento delle tasse, il governo mette ancora mano al portafoglio con un terzo decreto Ristori, che stanzia quasi 2 miliardi per la maggior parte dedicati a chi nelle zone rosse o arancioni deve chiudere in tutto o in parte, alla lunga serie di imprese, a partire da ristoranti e bar cui vanno i sussidi, ora si aggiungono i negozi di scarpe. Gli indennizzi sono automatici per chi ne ha già usufruito in passato, gli altri devono fare domanda e la loro entità varia a seconda delle perdite delle restrizioni subite. Sospesi poi alcuni versamenti fiscali e previdenziali e per i locali commerciali, la cancellazione della seconda rata dell'IMU e il credito d'imposta per gli affitti. Il congedo per i genitori con i figli a casa, se le scuole sono chiuse, il bonus baby sitter completano il decreto. C'è poi un altro capitolo ancora da mettere a punto, Palazzo Chigi intende utilizzare altri 8 miliardi per gli aiuti, non solo rimborsi, l'intenzione di rinviare il pagamento di imposte e contributi a carico delle aziende in scadenza a novembre e a dicembre, comprese le rate della rottamazione, per farlo è necessario prima il via libera del Parlamento, cosa che dovrebbe accadere nei prossimi giorni. Si tratta infatti di una variazione di bilancio che però non comporta nuovo deficit, in pratica questi denari in cassa ci sono, un ricorso all'extra spesa è, però, già previsto, si parla di 15, 20 miliardi che peseranno sui conti dell'anno prossimo.