Confermata, ma con qualche novità, l'indennità per i lavoratori autonomi che con il decreto Rilancio viene rifinanziata con circa 4 miliardi e può salire da 600 a 1.000 euro, ma non per tutti. Parliamo del bonus per le partite Iva e che riguarda anche i professionisti, chi ha un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, ma anche gli stagionali del turismo e delle terme, quelli del settore agricolo e dello spettacolo. Per il mese di aprile il bonifico resterà dell'ammontare finora erogato, cioè 600 euro, e per chi ha già preso la rata di marzo quella nuova arriverà in automatico e in pochissimi giorni. O almeno questa è la promessa del Presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, che ricorda come finora l'indennità sia andata a 3,8 milioni di italiani. Le richieste arrivate all'Istituto di Previdenza, che al debutto del bonus a inizio aprile ha dovuto fare i conti con una serie di difficoltà, sito internet ingolfato e presunti attacchi hacker che hanno generato ritardi, sono state finora quasi 5 milioni. Di queste il 60% da parte di artigiani e commercianti che non potranno più usufruire dell'indennità a partire dalla tranche relativa a maggio, quando il bonus passerà da 600 a 1.000 euro. Chi ha un negozio o fa, per esempio, il parrucchiere potrà beneficiare, infatti, di un'altra misura: gli aiuti a fondo perduto a cui si ha diritto in caso di calo di fatturato di un terzo e che partono da un minimo di 1.000 euro. L'indennità per gli autonomi, rafforzata, potrà, invece, essere chiesta dai collaboratori che non hanno più un contratto e dalle altre categorie di partite Iva, ma in questo caso solo se hanno subito una riduzione degli affari del 33% a marzo e ad aprile rispetto allo stesso periodo del 2019.