I singoli stati europei hanno risposto all'emergenza economica causata dalla pandemia in tempi e soprattutto con risorse diversi, ma tutti con uno stesso schema. Aiuti immediati, cioè maggiore spesa per lo stato e spesso maggior deficit. Sospensione di tasse e contributi, che sono entrate posticipate e garanzie statali sui prestiti chiesti dalle imprese. Soldi che gli stati dovranno tirare fuori solo se le aziende non ce la faranno a restituirli. Una comparazione l'ha fatta il centro studi Bruegel Institute. Su tutti si staglia la Germania. Del resto è il Paese più ricco, da solo produce un quarto del Pil europeo e ha ampio spazio per indebitarsi. Già a Marzo Berlino aveva destinato ad aiuti immediati, parliamo di contributi a fondo perduto alle imprese e agli autonomi, sostegno ai lavoratori, spese per il sistema sanitario, esenzioni fiscali, ricapitalizzazioni oltre il 10% del suo Pil, circa 340 miliardi di euro e in totale se ci si aggiungono la sospensione delle tasse e le garanzie per i prestiti alle imprese, si arriva ad una cifra monstre di oltre 1500 miliardi. L'Italia ha un'economia decisamente più piccola. Vale la metà di quella tedesca con un debito proporzionalmente doppio e ha stanziato finora per gli aiuti immediati, poco più del 4% del Pil, vale a dire oltre 70 miliardi, tutti in deficit. Dentro ci sono gli aiuti per lavoratori, imprese e famiglie, il bonus per gli autonomi, i contributi a fondo perduto ai piccoli imprenditori e i soldi per la sanità. Se, come fa l'istituto Bruegel, aggiungiamo anche i miliardi impegnati per ricapitalizzare le imprese arriviamo invece intorno al 7%, uno dei dati attualmente più alti in Europa. Siamo poi i primi per il peso delle garanzie statali sui prestiti alle imprese. Sfiorano un terzo del nostro Pil. Nessuno in Europa, almeno nelle intenzioni, si è spinto così avanti, anche se il dibattito sulla reale consistenza di questa leva è aperto. Ma oltre alla quantità di soldi ci sono anche differenze sui modi e sui tempi di erogazione. Basta fare un esempio. Gli aiuti a fondo perduto per le micro imprese: in Germania sono stati concessi prima ancora che la curva dei contagi si impennasse e possono arrivare fino a 15000 euro in tre mesi, ma soprattutto sono stati accreditati in pochi giorni e senza presentare documentazione.