Degli oltre 2000 miliardi stanziati dall'Europa per contrastare la crisi innescata dalla pandemia più di 250 sono per l'Italia, considerando solo i principali strumenti, ma finora questi soldi sono rimasti perlopiù sulla carta. Partiamo dal Recovery Fund. Per il nostro Paese ci sono 209 miliardi. I soldi arriveranno dalla seconda metà del 2021, dopo aver presentato un piano di riforme. Presentando il piano entro il 15 ottobre, però, si può ricevere un anticipo del 10%, 21 miliardi. Bene che vada, però, arriveranno a inizio 2021 e non è ancora chiaro se potranno essere impegnati già nella prossima legge di bilancio. Poi c'è il Mes, tramite il quale l'Italia può ricevere 36 miliardi da usare per spese legate alla sanità. Tecnicamente per ricevere i soldi potrebbero bastare poche settimane, ma, com'è noto, sul Fondo salva-Stati manca l'accordo politico. L'Italia, insomma, non ha ancora deciso se richiedere o meno quel prestito. Per sostenere l'occupazione c'è il Piano “Sure”. La Commissione europea ha proposto di assegnare all'Italia 27,4 miliardi da usare per strumenti come la cassa integrazione. Manca però l’approvazione del Consiglio europeo. Una volta che sarà arrivata, i fondi potranno essere usati anche per coprire spese già approvate. Infine, c'è la Banca europea degli investimenti che ha creato un fondo da 25 miliardi legato alla crisi pandemica. Tra gli stanziamenti approvati per l’Italia ci sono, oltre a fondi per le PMI e alcuni enti locali, anche 2 miliardi di aiuti per coprire le spese sanitarie previste dal decreto Rilancio.