Rischiano di esplodere, nei prossimi mesi, se non nelle prossime settimane, le numerose crisi aziendali dovute all'epidemia. Crisi che in molti casi sono state tenute sotto controllo grazie ai salvagente lanciati dal Governo: il divieto di licenziamento e l'estensione della cassa integrazione. Ma queste due misure mostrano una serie di debolezze, per questo si starebbe già lavorando a una revisione. La cassa integrazione, in particolare, potrebbe essere allungata fino a tutto il mese di dicembre. Secondo quanto stabilito dal decreto Rilancio, infatti, la possibilità di utilizzare questo sussidio, per i danni causati dalla pandemia, sia nella sua forma ordinaria sia in quelle in deroga, ora arriva al massimo a ottobre. Il solo prolungamento a fine anno, però, non supererebbe tutti i problemi. Il meccanismo, per com'è ora formulato, rischia infatti di lasciare senza soldi, già da giugno, chi è in cassa integrazione da due mesi, e ricordiamo che non tutti gli aventi diritto hanno già ricevuto il bonifico, in ogni caso più basso del normale stipendio. Le aziende possono sfruttare l'aiuto per 18 settimane, ma non in maniera continuativa e poiché fino a metà agosto non si può licenziare, ci sarebbero casi in cui i lavoratori si ritroverebbero in una sorta di limbo, conserverebbe il posto, ma col rischio di non prendere un quattrino né dall'impresa, né dallo Stato. Si spera che nel frattempo, con la riapertura delle attività, si riduca il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma il boom delle domande registrato ad aprile, in un mese si è sfiorato il record del 2009, non è certo un segnale incoraggiante. Il nodo principale è quello dei soldi, il tetto all'utilizzo della cassa è stato messo per evitare che le risorse si esauriscano in fretta, ma estenderla richiederebbe altri denari. Intanto, sono partite le domande per il reddito di emergenza, tra 400 e 800 euro per due mesi, per le famiglie che non hanno altri aiuti, ma ci sono limiti patrimoniali e i soldi non arriveranno prima di luglio. Per chi invece prende il Reddito di Cittadinanza, si apre la possibilità di essere reclutato come assistente civico. Come previsto per legge, ma finora non applicato, potranno essere chiamati a lavorare gratuitamente, in questo caso, per far parte dei 60 mila volontari chiamati a vigilare sul distanziamento sociale.