Paura e insicurezza domino le strade del Regno. Qui Siamo nel Nord-Est di Londra. Chiusi i negozi e il centro per l'immigrazione: come prima di una battaglia i residenti si preparano alle nuove rivolte anti-musulmane e anti-migranti dei gruppi di estrema destra. Nelle stesse ore è prevista una contro-protesta, per questo si temono scontri e violenze. La facciata del negozio dell'ufficio immigrazione è stata sigillata con assi di legno, ma un ristorante mediorientale, dall'altra parte della strada, non vuole chiudere, lo gestisce Diyar Seftali, un curdo-tedesco che vive a Londra dal 2014. La situazione è la stessa anche in altre città del Regno. Per far fronte all'emergenza, il governo ha schierato un esercito di circa 6.000 agenti di polizia. Centinaia di persone sono già state arrestate. Il comandante di Scotland Yard, Mark Rowley, si riferisce alle accuse mosse dal populista Nigel Farage, alla polizia di Londra, di operare con due pesi e due misure, a seconda che si tratti delle proteste di estrema destra o delle manifestazioni contro il razzismo organizzate dal movimento Black Lives Matter.