Mentre ogni Paese aspetta di raggiungere il proprio picco, nel mondo i contagi si avvicinano al milione. Le vittime da un capo all'altro del globo sono aumentati nelle ultime ore, fino a superare le 42.000 e di queste, più di 3 quarti sono in Europa. Un continente piegato dall'emergenza coronavirus, Italia e Spagna in testa. Dalle strade deserte di Madrid risuonano solo le ambulanze. Gli ospedali sono al collasso. La Cittadella della Giustizia, ancora in costruzione, è stata trasformata in un obitorio che dovrà accogliere anche le ultime 864 vittime e c'è bisogno di aiuti. Sono arrivati, nelle ultime ore, dalla Turchia: maschere, tute , occhiali e disinfettanti per il personale sanitario ed è ancora l'Europa a piangere la sua vittima più giovane: una ragazzina belga di 12 anni. La Cina, che nelle ultime ore, conta 36 nuovi casi di contagio, di cui 35 importati dall'estero, sull'onda delle polemiche ha iniziato a dar conto anche degli asintomatici positivi al Covid-19, finora nel Paese ne risultano 1.541. La Corea del Sud, invece, registra 101 nuovi casi, ma secondo il Centro di Controllo e Prevenzione della Malattia il 35% delle infezioni registrate nelle ultime due settimane è stato importato dall'estero. In Australia, invece, dove si contano quasi 5.000 casi, è stata aperta la prima delle 100 cliniche in cui è possibile, su richiesta, essere sottoposti al tampone per accelerare l'individuazione dei contagi. Il mondo si plasma sull'emergenza. In Francia le palestre diventano ospedali. In Brasile, mentre il Presidente Bolsonaro cambia toni e definisce la pandemia la più grande sfida per la nostra generazione, suscitando comunque forti e rumorose contestazioni, lo stadio Pacaembu di San Paolo si trasforma anche lui in un gigantesco ospedale da campo. Anche il Maracanã di Rio presto ospiterà 400 posti letto per malati di Covid-19. Nei campi profughi siriani, invece, i bambini fanno lezioni via WhatsApp, anche qui vale l'indicazione di restare a casa, ma loro una casa, con ce l'hanno.