Servizio, impegno e dovere, è lo slogan scelto dal Re Felipe VI per la celebrazione dei suoi primi dieci anni di regno. "Ho aderito alla Costituzione e ai suoi valori e vi aderirò sempre all'adempimento delle mie responsabilità". Ha detto nel discorso davanti alle più alte cariche istituzionali del Paese, dopo aver conferito l'onore al merito a 19 cittadini, uno per ogni Comunità Autonoma più Ceuta e Melilla, scelti per essersi distinte nell'integrazione, innovazione tecnologia e clima. Uno dei momenti centrali delle celebrazioni iniziate al mattino con l'alzabandiera e la parata della Guardia Reale nel cortile dell'Armeria. Accanto a lui la moglie Dona Letizia, le figlie: la Principessa Leonor e l'Infanta Sofia insieme alle 11.30 si sono affacciati al balcone reale, in un anniversario che cade in un momento delicato per la politica del Paese, con il Governo in Catalogna che si deve formare e la legge sull'amnistia e i leader indipendentisti appena approvata dal Congresso. Re Felipe ha fatto più volte riferimento alla Costituzione e alla difesa dell'Unità del Popolo spagnolo. Aveva 46 anni quando fu proclamato Re il 19 giugno 2014 il giorno dopo l'abdicazione di suo padre Juan Carlos I che dopo 39 anni aveva rinunciato al trono anche per la serie di scandali che hanno accompagnato i suoi anni di regno. Un cammino in salita per il giovane Re che inaugurò quella che definì una "monarchia rinnovata" per un tempo nuovo nel corso degli anni ha separato la Famiglia Reale dalla famiglia del Re, distanziandosi dal padre e dalle sorelle, arrivando a tagliare i fondi al Re Emerito Juan Carlos dopo la sua fuga ad Abu Dhabi in seguito all'inchiesta per presunte tangenti. Ma la vera prova istituzionale per lui arriva nel 2017 il 3 ottobre pochi mesi dopo l'attentato che colpì Barcellona e all'indomani dello strappo secessionista della Catalogna. 10 anni in cui ha dovuto fronteggiare le nuove forze politiche anti monarchiche, gli scandali del padre ma durante i quali è riuscito a conquistare prestigio anche all'estero anni in cui si è legittimato nel suo ruolo mantenendo, dicono gli esperti, la promessa di onestà, integrità e trasparenza al giuramento.























