La proroga della tregua per altre 24 ore non si è tramutata in realtà, con la conseguente scadenza dell' accordo provvisorio e la ripresa delle ostilità. Le due parti si rimbalzano le accuse. Per Israele Hamas ha violato il cessate il fuoco temporaneo non liberando tutte le donne in ostaggio all'interno della striscia di Gaza e per avere sparato su territorio israeliano. Per il gruppo islamista invece, lo Stato ebraico avrebbe rifiutato di accettare il rilascio di Yarden Bibas e la consegna dei corpi della sua famiglia, sua moglie e loro due figli morti a Gaza, sostiene Hamas, a causa dei bombardamenti israeliani avvenuti nelle ultime settimane. La verità è difficile saperla, quello che è certo è che nell'enclave palestinese si torna a combattere. Le Forze di difesa israeliane hanno colpito oltre 200 obiettivi terroristici all'interno della striscia di Gaza, avvertendo con il lancio di volantini la popolazione civile di spostarsi a sud nella zona di Rapha, al confine con l'Egitto, per mettersi al sicuro. Oltre 100 persone secondo il Ministero della Salute di Hamas, hanno perso la vita a causa della ripresa dei bombardamenti che però colpiscono anche Israele. Le brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato di aver attaccato con razzi le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba nel Sud del Paese. L'armata jihadista palestinese invece ha lanciato oltre 100 missili verso il kibbutz di Kissufim nel Deserto del Negev. Eppure mentre le ostilità non si placano, gli sforzi della diplomazia internazionale vanno avanti. Il Qatar, Paese chiave nei negoziati tra Hamas e Israele, continua a fare pressione per riportare la calma all'interno della striscia di Gaza. Israele ha fatto sapere che se Hamas presentasse una lista di 10 donne da liberare, potrebbe prendere in considerazione una tregua di un giorno. Ma la destra estrema del Governo di Tel Aviv con a capo Smotrich e Gvir esorta Benjamin Netanyahu ad annunciare ufficialmente la fine della tregua e la ripresa a pieno ritmo dei combattimenti fino alla distruzione di Hamas. D'altronde gli obiettivi dello Stato ebraico sono ben chiari. Riportare a casa tutti gli ostaggi, sradicare Hamas e far sì che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per gli israeliani.