Nella sua prima conferenza stampa da ministro degli Esteri, Gideon Saar ha parlato di alcuni progressi verso un cessate il fuoco in Libano a cui Israele starebbe lavorando con l'amministrazione americana. Eppure, le sue parole si scontrano sia con quelle di Mohammed Afif portavoce di Hezbollah che ha affermato di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale di tregua, sia con le posizioni di vertici militari israeliani. Il Capo di Stato maggiore, Herzl Halevi, avrebbe infatti approvato l'espansione della manovra di terra nel sud del paese dei Cedri iniziata a inizio ottobre con l'obiettivo di spingere miliziani del Partito di Dio a nord del Litani. Saar ha anche respinto le ipotesi della creazione di uno Stato Palestinese, un progetto non realistico l'ha definito il ministro degli Esteri israeliano perché ai suoi occhi, sarebbe uno Stato di Hamas. Temi i due fronti di guerra su cui è impegnato lo Stato Ebraico al centro del vertice straordinario di Riad in Arabia Saudita che ha visto i membri della Lega Araba e dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica condannare le azioni delle forze di difesa israeliane sia a Gaza che in Libano. E il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman, appellarsi alla comunità internazionale per raggiungere un cessate il fuoco immediato. Intanto, gli Stati Uniti hanno presentato a Mahmoud Abbas, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, un piano per il futuro assetto politico di Gaza. Il documento presentato da funzionari statunitensi all'autorità di Ramallah prevede la creazione di una delegazione internazionale temporanea che sarà chiamata dall'ANP ad assumere l'amministrazione delle enclave palestinese. Abu Mazen non ha ancora dato una risposta ma intatto trapela che non sarebbe di suo gradimento.