Polonia e Ucraina uniscono le forze contro i droni. Ad una settimana dall'abbattimento dei droni russi sui cieli della Polonia, la prima volta in cui un paese NATO ha colpito asset militari russi sul proprio territorio, i ministri della Difesa dei due paesi hanno firmato un accordo per creare una nuova task force congiunta che sia in grado di affrontare la minaccia dei droni. L'incursione sui cieli polacchi della scorsa settimana ha infatti evidenziato come la NATO non sia preparata a rispondere ad un attacco di massa di quel tipo. L'Ucraina invece deve affrontare questa minaccia con regolarità, con attacchi da centinaia di droni contemporaneamente, e l'esperienza dell'esercito di Kiev può servire a migliorare le capacità dei militari polacchi sulla base dell'esperienza di combattimento quotidiana della guerra in corso. L'accordo prevede la formazione dei soldati e degli ingegneri polacchi da parte degli ucraini, la condivisione di software in grado di aiutare la Polonia a identificare eventuali attacchi aerei russi e lo sviluppo di iniziative industriali comuni. Più in generale l'intesa fra Ucraina e Polonia sembra essere il primo passo del cosiddetto muro di droni promesso da Ursula von Der Leyen a Kiev e il cui progetto sembra ancora lontanissimo dall'essere realizzato. Gli armamenti dei paesi NATO, per quanto di altissimo standard, sono ancora in massima parte tradizionali e dunque carissimi, come i missili che hanno abbattuto i droni russi sopra la fattoria in Polonia. Ma la guerra sul campo ormai si combatte al 75% con i droni abbondanti e a basso prezzo. Il classico caso in cui la quantità conta più della qualità. E in questo campo gli ucraini, insieme ai russi, sono all'avanguardia nel mondo. .























