Il fuoco, il panico. I passeggeri che fuggono dagli scivoli di emergenza. Le vittime dell'aereo russo Aeroflot sono 41 tra cui due bambini. 37 persone si sono salvate, nove passeggeri feriti sono stati ricoverati in ospedale. Tre sono in condizioni critiche. Immagini catastrofiche. Dopo circa 30 minuti dal decollo il Sukhoi Superjet 100 ha tentato l'atterraggio d'emergenza, ma le fiamme sono divampate sulla pista dell'aeroporto Sheremetyevo. Da Mosca era diretto a Murmansk. Secondo una fonte dopo pochi minuti dal decollo i piloti hanno lanciato l'allarme. Ma le circostanze non sono ancora chiare. Un cortocircuito tra le ipotesi. Sarà la decodifica delle scatole nere, entrambe ritrovate in buone condizioni, a spiegare le ragioni della tragedia. Il comunicato ufficiale della compagnia sostiene che l'incendio sia seguito all'impatto col terreno per non precisate ragioni tecniche. Il carrello potrebbe aver ceduto al secondo rimbalzo del velivolo. Evacuato in 55 secondi spiega il portavoce della compagnia di bandiera russa più rapidamente rispetto ai 90 previsti. Ma una fonte dell'agenzia Interfax sostiene che l'operazione sia stata rallentata dai passeggeri, che, presi dal panico, hanno tentato di recuperare i loro bagagli dalle cappelliere. Insensata scelta che potrebbe aver bloccato l'evacuazione di chi si trovava nei sedili di dietro, rimasti vittima dell'incendio. Un testimone ha raccontato che nell'aeroporto varie persone, dopo aver assistito all'incidente, tremavano.