Questa è la Valle del Panshir a 80 km da Kabul, dove la resistenza afgana continua a combattere contro i talebani. Al regime islamico che sosteneva di aver conquistato il territorio in questione e di aver fatto fuggire i leader dei ribelli ha risposto con un post su Facebook Ahmad Massoud, il figlio del leggendario Leone del Panshir. Non rinunceremo mai alla lotta per la libertà e la giustizia. Il popolo non ha rinunciato a rivendicare i suoi diritti e non teme alcuna minaccia, ha scritto Massoud. Lo dimostrano la lotta in Panshir e ad Herat con le nostre coraggiose sorelle. Anche le donne infatti continuano a scendere in piazza contro le politiche dei talebani. Dopo Herat queste immagini arrivano da Kabul dove le manifestazioni di protesta, ha riportato Tolo News, sarebbero state sciolte con la violenza e con l'uso di gas lacrimogeni. E intanto nella città iniziano ad essere cancellate le opere artistiche, come quella del collettivo ArtLords. Uno degli autori, Omaid Sharifi ha denunciato che il murale realizzato sugli accordi di Doha è stato cancellato. Ora è comparsa la scritta, non ti fidare della propaganda del nemico. Sharifi è fuggito dal suo paese nei giorni scorsi, come lui molti altri. Il rischio è quello di una catastrofe umanitaria, ripete l'ONU, che ha convocato per il 13 settembre una riunione internazionale per aumentare gli aiuti alla popolazione afghana.