Afghanistan, fine del Ramadan a 48 ore dall'ultimo attentato

Con la celebrazione di queste ore della festività di Eid al Fitr il Ramadan è ormai alla fine, anche in Afghanistan e anche quest'anno migliaia di fedeli hanno partecipato a Kabul alle celebrazioni che chiudono il mese dedicato dai musulmani alla preghiera e al digiuno e questo nonostante il timore di possibili nuovi attentati, a sole 48 ore da quello rivendicato dall'Isis che ha devastato la moschea di Khalifa Sahib nell'ultimo venerdì di Ramadan. "Ho pensato alla possibilità che Dio non voglia qui, ci sarebbe potuta essere un'esplosione o qualche altro problema, per fortuna non è successo nulla, le celebrazioni si sono svolte regolarmente. Giorni fa ci sono state delle esplosioni, grazie a Dio la situazione è cambiata, al momento non ci sono problemi e stiamo chiedendo a tutti di aiutarci." Un attentato che è solo l'ultimo di una serie, attacchi simili hanno colpito recentemente la minoranza sciita del paese e sono stati rivendicati da un gruppo regionale affiliato allo Stato Islamico noto come Isk. L'Isis ha intensificato i suoi attacchi in Afghanistan al punto da diventare il nemico numero uno dei talebani, dopo la loro presa di potere nello scorso agosto. Nonostante i talebani abbiano dichiarato di aver cacciato lo Stato Islamico dal suo quartier generale nella provincia di Nangarhar, nell'est del paese, gli attacchi terroristici alle moschee e alle scuole e ai mezzi pubblici sono continuati un po' ovunque. Le previsioni della Banca Mondiale per l'economia afghana non sono per nulla rosee. Il reddito pro capite è diminuito di oltre un terzo negli ultimi quattro mesi del 2021, proprio dopo la presa di potere dei talebani. Due numeri dicono tutto, oltre il 37% delle famiglie non ha abbastanza soldi per fare la spesa, il 33% può permettersi il cibo ma nulla di più.