Divieto d’identità. A 9 mesi dal ritorno al potere i talebani hanno messo completamente da parte la pretese e la promessa di moderazione imponendo alle donne di indossare il burqa in pubblico, forse sottovalutando gli ultimi vent'anni. E così le giornaliste televisive afghane hanno risposto con una sfida, andando in onda a volto scoperto. Nel giorno in cui è scattato l'obbligo di indossare la copertura integrale dei piedi al volto, TOLOnews, Onetv e Shamshad Tv hanno appoggiato le loro professioniste. Temono che, una volta coperto il viso, sarà loro vietato anche di lavorare, ha spiegato il direttore di Shamshad. Chi vive in un sistema deve obbedire alle sue leggi, è stata la replica del portavoce del Ministero talebano per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, Akif Mahajar, che ha anticipato che la questione sarà presto affrontata. Incontrati i funzionari dei media il portavoce aveva riferito che il divieto era stato da loro accolto molto felicemente, così come dal popolo afghano. Tra le poche categorie che ancora hanno il diritto di lavorare, ossia le insegnanti, il sentimento è opposto: Per le donne dipendenti del Governo che non indossano il burqa è già stato stabilito il licenziamento, come per i loro mariti o fratelli. Le conseguenze della disobbedienza sono infatti rivolte al maschio più vicino alla donna della famiglia che rischia dell'avvertimento alla reclusione. Non ancora chiare le conseguenze per le donne che rifiutano di coprire il proprio volto, ma il terrore è lo stesso che imperava durante l'ultimo Governo talebano, tra il 1996 e il 2001 il burqa blu fu obbligatorio, le pene terribili.