AI Act, entrano in vigore le prime restrizioni in Ue

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1 mese fa

L'AI Act europeo, la prima legge al mondo per la regolamentazione dell'intelligenza artificiale, è entrata in vigore il primo agosto 2024, ma i primi divieti diventano effettivi solo adesso e puntano a evitare minacce considerate inaccettabili. Vietato l'utilizzo di sistemi di AI in grado di condizionare il comportamento delle persone in modo subliminale senza che ne siano consapevoli. Bloccati anche i cosiddetti punteggi sociali. Nessun sistema potrà classificare i cittadini in base al loro comportamento o alle loro opinioni. Vietato anche l'uso delle AI per prevedere la possibilità che qualcuno commetta un reato basandosi su tratti della personalità o dati biometrici anziché su prove concrete. Limiti rigidi sul riconoscimento facciale, niente database creati raccogliendo immagini dai social o dalle telecamere di sicurezza. Nessun software per l'analisi delle espressioni facciali per comprendere le emozioni delle persone, magari a scuola o al lavoro. Vietata anche l'identificazione di persone in tempo reale in luoghi pubblici per scopi di polizia, tranne in casi eccezionali come la ricerca di persone scomparse o terrorismo. Un equilibrio tra tutela della privacy e sicurezza. Prossima scadenza 2 agosto 2025 quando le aziende dovranno tenere un registro sui test e lo sviluppo delle loro AI e seguire protocolli di sicurezza. Per chi non rispetta le regole, previste multe fino al 7% del fatturato. Gli Stati UE dovranno istituire autorità di supervisione per i controlli. Gli abusi dell'AI non sono la norma, ma L'UE vuole prevenirli. Per i sostenitori della legge un approccio lungimirante per i critici un freno allo sviluppo, soprattutto considerando il ritardo rispetto a Usa e Cina.