Una conferenza stampa convocata di tutta fretta e con poco preavviso quella dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica a Vienna, durante la quale il Direttore Generale Rafael Grossi ha riferito che l'Iran ha informato l'agenzia del ritiro dei 27 telecamere impegnate nel monitoraggio delle attività nucleari. Grossi mostrando una di queste telecamere di sorveglianza del sistema di monitoraggio dell'arricchimento dell'uranio, ne ha spiegato il funzionamento aggiungendo che la tv di Stato iraniana mercoledì ha dato la notizia dello spegnimento dei due telecamere operative in un sito nucleare. La nuova decisione pone naturalmente una seria sfida alla nostra capacità di continuare a lavorare lì, ha commentato il Direttore. Proprio mercoledì la IEA aveva approvato una mozione di censura nei confronti della Repubblica Islamica presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania e contro la quale si sono schierate Russia e Cina. Immediata era arrivata la condanna della risoluzione da parte dell'Iran che aveva promesso di rispondere in modo deciso e proporzionato alla risoluzione che richiamava formalmente la Repubblica Islamica per la sua mancanza di cooperazione. Teheran definiva la risoluzione una mossa politica, non costruttiva e scorretta, mal calcolata e poco avveduta contro un Paese che ha il programma nucleare più trasparente e pacifico al mondo. Il Governo iraniano ha aggiunto minaccioso, i Paesi occidentali che hanno preparato la bozza per la risoluzione saranno responsabili per le conseguenze.























