È allarme incendi: da giorni brucia la Grecia, in alcune aree del Paese le fiamme sono ancora alte, contenerle è un'impresa complicata a causa anche delle temperature che toccano i 38 gradi e del vento forte. 1.500 i Vigili del Fuoco al lavoro, evacuate migliaia di persone, residenti e turisti. Gli incendi sono incontrollabili, avvertono le autorità, e il rischio per le vite umane è alto. E mentre qualcuno inizia a rientrare e a fare la conta dei danni - la maggior parte delle abitazioni e dell'habitat naturale è andato distrutto - il Premier ellenico parla di un leggero miglioramento ed esorta a continuare "con grande intensità", dice, "lo sforzo per limitare tutti gli incendi e per scongiurare rischi di nuovi focolai". Rimboscheremo le aree bruciate, ribadisce poi. In Turchia sono più di 5 mila i Vigili del Fuoco al lavoro per quella che è stata definita "la peggiore crisi incendiaria degli ultimi dieci anni", oltre 220 gli incendi scoppiati dal 28 luglio nel Paese. Ma a bruciare è anche la Siberia: le fiamme hanno devastato molti villaggi e distrutto, nel nord-est della regione, più di un milione di ettari di foresta. I venti forti e le temperature alte rendono difficoltose le operazioni per i 120 militari impegnati nell'area. E va a fuoco anche il nord della California, "il più grande incendio nella storia dello Stato", viene definito. I roghi, alimentati dal vento e dal caldo, stanno distruggendo boschi, case ed edifici costringendo migliaia di persone all'evacuazione.