In meno di 5 minuti le strade, gli scantinati, e i piani bassi delle case sono stati travolti da un’onda di fango e acqua che ha distrutto e ucciso, raccontano i sopravvissuti in Germania. Oltre 100 litri di pioggia per metro quadrato sono caduti in 24 ore nelle regioni nord occidentali tedesche, causando gravissimi danni a persone e cose. Erftstadt, 20 km da Colonia nel Lander Nord Reno-Westfalia, mostra come la bomba d’acqua del fiume che da nome alla città l’abbia distrutta. Un’inedita violenza delle piogge in questo territorio, scatenata da una perturbazione insolita, per i meteorologi effetto dei cambiamenti climatici. La maggior parte delle persone è stata sorpresa dall’onda di fango mentre era nei sottopassi, nei propri letti, o dal crollo delle proprie case. Sono ore d’apprensione per il drammatico bilancio destinato a peggiorare a causa del migliaio di dispersi. Difficile rintracciare tutte le vittime dell’alluvione a causa dei guasti alle linee telefoniche mobile e fissa. È una catastrofe, dice la Cancelliera Angela Merkel. Una catastrofe ambientale, per violenza e gravità senza precedenti in queste regioni. A Schuld, cittadina dell’Eifel nel Lander della Renania-Palatinato, oltre la metà delle case è stata distrutta. Gli anziani confrontano la portata di questa devastazione con il martellamento subito dalla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Tutto distrutto, tutto rotto, scene di devastazione si ripetono di città in città. Una scia di fango che segna la strada della perturbazione in Europa. Sale il bilancio delle vittime anche in Belgio, dove cresce anche il numero dei dispersi. Aiuti e soccorsi sono arrivati da vari Paesi europei. 150 uomini da Italia, Austria e Francia. E il team di vigili del fuoco italiani a Tillf, a sud est di Liegi, ha salvato 40 persone bloccate nelle proprie case, tra cui anziani di una casa di cura. In Olanda è stato il fiume Mosa a straripare e a sommergere l’hinterland di Maastricht, dove oltre 10.000 persone sono state evacuate con l’aiuto dell’esercito.