C'è fango dappertutto. Bastano queste immagini per una prima impressione sulla portata delle devastanti alluvioni che da giorni stanno colpendo diverse regioni del Sud Est asiatico. Quartieri e villaggi interamente sommersi, strade inondate, case allagate o distrutte incontenibili piene di fiumi. Sri Lanka, Indonesia, Thailandia e Malesia ovunque ci sono macerie. Pesantissimo il bilancio delle vittime, almeno 1100 i morti in totale, un numero destinato a crescere perché si contano centinaia di dispersi, mentre la Croce Rossa Internazionale parla di oltre 2 milioni di persone sopravvissute all'ondata di maltempo ma colpite dall'emergenza. Il Presidente dello Sri Lanka ha dichiarato lo stato di emergenza per il suo Paese, definendo le alluvioni sull'isola il disastro naturale più impegnativo della sua storia. Tra le aree colpite ci sono anche varie zone della Capitale Colombo. Il governo ha lanciato un appello internazionale per chiedere aiuti ha impiegato elicotteri militari per mettere in salvo persone rimaste intrappolate in zone allagate. Il Presidente indonesiano ha invece visitato diverse località di Sumatra, per verificare direttamente la gestione della catastrofe, considerato il peggior disastro naturale dai tempi dello tsunami e successivo terremoto nel 2018. "Il governo ha aggiunto continuerà a essere presente nella fase di ripristino dei servizi di base di costruzione delle infrastrutture danneggiate". Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ciò che sta accadendo è un altro promemoria di come il cambiamento climatico stia provocando fenomeni meteorologici sempre più frequenti ed estremi, con effetti disastrosi. .























