La notizia è pubblicata su The New England Journal of Medicine. Un anticorpo monoclonale per l'Alzheimer precoce. Potremmo trovarci di fronte al primo farmaco in grado di rallentare il declino cognitivo nei pazienti con stadi precoci della più comune forma di demenza che, secondo i dati OMS, colpisce 55 milioni di persone nel mondo. Conosciuto anche con il nome BAN 2401, il Lecanemab, sviluppato dalla società giapponese ISAI, insieme alla partner statunitense Biogen, è un anticorpo monoclonale umanizzato che mira a modificare la biologia alla base dell'Alzheimer, rallentando la progressione della malattia quando si interviene ad uno stadio iniziale, precoce. Nelle conclusioni dello studio di Fase 3 che ha coinvolto mille e 800 partecipanti affetti da Alzheimer allo stadio iniziale, si legge che la terapia ha provocato un declino moderatamente inferiore delle misure cognitive e funzionali rispetto al placebo a 18 mesi. Non siamo di fronte ad una cura e vanno attesi i dati di studi più lunghi sull'efficacia e sulla sicurezza del farmaco. Si tratta, però, di un risultato confortante che arriva dopo decenni di fallimenti e che incoraggia i ricercatori a spingersi sempre più avanti nell'obiettivo di arrivare quanto prima ad una cura contro l'Alzheimer.