Hamas pagherà per i suoi crimini, intanto continuiamo a lavorare senza sosta per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Il Presidente degli Stati Uniti si dice devastato e sdegnato, alla notizia del ritrovamento in un tunnel a sud di Gaza, di 6 corpi dei prigionieri rapiti in Israele nello attacco dello scorso 7 ottobre, tra loro anche quello di un 23enne israelo americano Hersh Goldberg-Polin, ai cui familiari, diventati volti noti nella battaglia per la liberazione dei rapiti intervenendo anche alla recente convention del Partito Democratico a Chicago, Biden ha espresso condoglianze in una telefonata. Il conflitto israelo-palestinese resta uno dei temi più delicati anche nella campagna elettorale americana. Il Presidente, che lunedì comparirà per la prima volta in un comizio insieme alla nuova candidata la sua vice Harris, non cerca più la rielezione ma vuole far finire la guerra come sigillo finale dell'amministrazione e spinta alla sua numero 2, ma nonostante continui a professarsi ottimista su un accordo tra Israele e Hamas, finora non ci sono stati risultati concreti. Nessuno dei candidati Harris e Trump vorrebbe ereditare una guerra impossibile da influenzare e difficile da gestire anche internamente. Hamas è una minaccia che deve essere eliminata e non può controllare Gaza, ha detto la candidata democratica, mentre in passato l'avversario repubblicano Trump ha più nettamente esortato Israele a finire il lavoro il prima possibile.