Donald Trump deve essere processato, l'ex Presidente ormai è un comune cittadino, non gode di alcuna immunità ma ha tutte le garanzie per difendersi in un giusto processo come qualunque imputato. La Corte d'Appello di Washington dinanzi alla quale il miliardario americano aveva portato il procedimento intentatogli dal Governo degli Stati Uniti per il tentativo di sovvertire le elezioni del 2020, ha così deciso in un caso che non ha precedenti. Trump presenterà ora ricorso in Corte Suprema all'ultimo grado di giudizio, nove Giudici di cui sei Repubblicani e tre nominati direttamente da lui ma non per questo necessariamente a lui favorevoli. La Suprema Corte potrebbe infatti anche decidere di non accettare il caso e il processo iniziare così rapidamente, oppure potrebbe farsene carico e immischiarsi nell'inestricabile ginepraio politico giudiziario che ruota attorno all'ex Presidente, nuovamente candidato alle elezioni di novembre ma sul quale pende l'accusa di sovversione divisa tra due tribunali, a Washington appunto e nello Stato della Georgia dove cercò di farsi assegnare voti inesistenti, oltre che un sospetto di incandidabilità per Insurrezione sollevato su basi costituzionali, il cui esame inizierà giovedì prossimo. La difesa di Trump punta a prender tempo il più possibile. Se dovesse vincere le elezioni potrebbe far cadere i processi o addirittura autoassolversi da qualunque eventuale condanna se questa invece arrivasse prima, tornare alla Casa Bianca gli sarebbe necessario ma forse ancora più difficile.