Le proteste innescate dalla morte Di George Floyd, mentre era in custodia della Polizia hanno aperto in America un dibattito nazionale sul razzismo che è arrivato anche nel cuore dell'industria dello spettacolo. Il film “Via col vento” è tornato sulla piattaforma HBO, da dove era stato ritirato, con un’introduzione e contestualizzazione di un esperto di storia afro-americana e con un disclaimer che spiega come la pellicola neghi gli orrori della schiavitù. È ancora il passato cinematografico a essere messo in discussione in California, a Orange County, dove i democratici chiedono la rimozione di una statua all’aeroporto locale dell'attore John Wayne a causa di una sua intervista del 1971 dove è accusato di aver esposto idee razziste. Oltre 300 tra attori e registi di colore chiedono che Hollywood investa in contenuti contenuti contro il razzismo con una lettera che accusa l’industria cinematografica di aver fomentato una cultura di violenza. Per alcuni di loro la strada da fare è però lunga. È inevitabile che il dibattito in corso coinvolga i simboli del Sud Confederato, legati a un passato schiavista. E così nei giorni in cui il Mississippi approva la rimozione della croce sudista dalla sua bandiera, Amazon pensa a cancellare dalla sua piattaforma video la serie degli Anni Ottanta “The dukes of Hazzard”, Bo e Luke in Italia. L’iconica auto arancione dei protagonisti che si chiamava Generale Lee, come il comandante militare degli Stati Confederati durante la guerra civile americana, aveva sul suo tetto la controversa bandiera. Nella ristrutturazione dell’industria dello spettacolo finiscono anche le serie sulla Polizia. Dopo 33 stagioni è stato cancellato da Paramount Network il reality show Cops, che segue le azioni degli agenti americani. Coinvolto anche il mondo dell’animazione, i doppiatori bianchi non presteranno più la loro voce per interpretare i personaggi di colore della serie dei Simpson, lasciando il ruolo ad attori afroamericani.