In Germania quattro ristoranti su cinque hanno chiesto aiuti per mitigare gli effetti della crisi causata da Covid. Marco Ceracchi, da 10 anni a Berlino, gestisce una pizzeria e ha fatto richiesta per gli aiuti dello Stato. Il mio fatturato è completamente crollato, è nullo, il personale è completamente andato a casa. La fortuna è stata che sempre il governo tedesco ha dato la possibilità di mettere in kurz Arbeit, sotto cassa integrazione, i dipendenti di cui tu non necessiti. Il governo tedesco ha provveduto con quanti miliardi non so, a retribuire tutti quanti i ristoratori e altre attività commerciali. Abbiamo inoltrato le domande per gli aiuti di novembre e dicembre 2020. Come funzionano gli aiuti per il settore della ristorazione? Lo spiega Sergio Micozzi, consulente per le piccole imprese a Berlino. Le attività, quindi la ristorazione, che sono direttamente colpite e che quindi devono rimanere chiuse completamente riceve il 75% del fatturato dello scorso anno, la cassa integrazione viene scalata dall'importo che si riceve per l'aiuto di novembre o quello di dicembre. Prima ondata di pandemia quindi a marzo gli aiuti sono stati erogati velocissimamente e adesso poi alcuni hanno preso anche il restante, gli altri ancora no. Infatti, secondo uno studio dell'Institut der deutschen Wirtschaft, alla fine del 2020 solo il 4% degli aiuti di novembre e dicembre era stato erogato. Mehmet Balici, proprietario di un bar nella zona est di Berlino, è uno di quelli che è ancora in attesa. Sì, possiamo dire possiamo dire che gli aiuti in Germania in particolare per la gastronomia hanno funzionato. Io ho fatto richiesta per i diversi aiuti. L'unico problema è che ci vuole molto per la lavorazione delle pratiche, per il pagamento. Al momento ho ricevuto solo l'aiuto per dicembre, non ho ricevuto l'aiuto di ottobre causa coronavirus promesso e nemmeno quello di novembre. Non voglio neanche pensare a quando arriveranno quelli per gennaio e febbraio, i tempi sono troppo lunghi. Secondo lo studio dell'associazione dei ristoratori, però, senza gli aiuti il 35% dei ristoratori sarebbe in bancarotta. Intanto l'attesa per le riaperture si fa sempre più lunga.