In una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Donald Trump ha espresso profondo cordoglio per il duplice omicidio a Washington di due dipendenti dell'ambasciata israeliana. Attentato condannato dal leader del Likud, per il quale è stato il frutto della selvaggia istigazione contro Israele. Mentre il presidente israeliano Isaac Herzog ha ricordato che l'odio e il terrore non spezzeranno lo stato ebraico, molti politici israeliani, tra cui il ministro degli esteri Gideon Sa'ar, hanno puntato il dito contro i leader europei. Le recenti critiche dell'Europa verso le politiche attuate dal governo di Netanyahu a Gaza, dicono, avrebbero istigato comportamenti antisemiti come quello di Washington. Accuse da respingere, hanno fatto sapere le cancellerie europee. Intanto l'offensiva militare israeliana nell'enclave palestinese non accenna a placarsi con raid che nelle ultime ore hanno causato la morte di decine di persone, tra cui 9 membri di una famiglia che avevano cercato rifugio in una ex caserma nelle vicinanze di Deir-al-Balah, zona centrale della Striscia. Un'operazione che, come è stato confermato nella telefonata tra Netanyahu e Trump, ha il pieno supporto dell'amministrazione americana con il tycoon che ne condivide tutti gli obiettivi: la liberazione degli ostaggi, l'eliminazione di Hamas e l'avanzamento del piano da lui delineato. Nel frattempo il primo ministro israeliano ha definito un incidente i colpi sparati in aria dai soldati israeliani durante la visita di diplomatici a Jenin, in Cisgiordania, nella giornata di mercoledì. Su Gaza il leader del Likud ha detto che Israele intende creare ampie zone di sicurezza nel sud della Striscia, dove i palestinesi si trasferiranno per ricevere aiuti con la costruzione della prima area per la distribuzione dei beni essenziali che sarà completata nei prossimi giorni. .