La sera sciamani la mattina no. Jacob Chansley alias Jake Angeli, meglio noto come lo sciamano di QAnon ha abbassato le corna e si è dichiarato colpevole. 33 anni di Phoenix Arizona, il sei gennaio scorso aveva fatto il giro del mondo diventando una delle figure simbolo dell'attacco insurrezionale al Campidoglio di Washington, riunito per certificare l'elezione di Biden alla presidenza degli Stati Uniti. Volto dipinto dei colori della patria con virile petto nudo e maschie corna incastonate in un copricapo di pelliccia a incutere terrore aveva guidato la breccia di migliaia di fanatici trumpiani costata la vita a cinque persone diventata una delle pagine più buie della democrazia americana. Arrestato pochi giorni dopo l'attacco si dichiarò non colpevole di sei capi di imputazione per reati vari, dalla rivolta alla violazione di proprietà federale, per i quali rischia ancora 20 anni di galera. Il suo avvocato ha spiegato poi che il giovane aveva qualche problema di mente e nel frattempo comunque ha ripudiato il culto di QAnon, la setta di cospirazionisti a metà tra l'esoterico e il farsesco nella quale sguazzano i trumpiani di ferro. Le durezze del carcere lo avevano fiaccato nel corpo e nello spirito al punto da spingerlo a chiedere ai secondini solo cibo biologico. Quindi per provare a scampare a una pena ben più lunga si è infine dichiarato colpevole di ostacolo a un procedimento del congresso, per cui adesso rischia più o meno 4 anni. La giustizia arriverà, aveva scritto su un minaccioso foglietto lasciato sulla scrivania del vicepresidente Pence dopo l'invasione del Senato. Mai sciamano fu in effetti più profetico.