Il Brasile sembra essere nato per dimostrare come solo i numeri, sulla carta, non descrivano mai la realtà. Perché guardando alle cifre in effetti siamo di fronte a un colosso: la più importante economia americana dopo gli USA, al settimo posto della classifica mondiale per il PIL con $2.080 miliardi l'anno. Come se non bastasse è un paese gigantesco che occupa gran parte della più grande foresta pluviale al mondo, con un patrimonio inestimabile di biodiversità. Leader dell'agroalimentare potrebbe con la sua sola produzione sfamare il mondo intero. La vera miniera d'oro però, in senso figurato e letterale, è il settore minerario. Anche se non è il principale produttore d'oro, che non manca comunque, estrae dalle sue viscere minerale di ferro, rame, bauxite, fosfato, alluminio, argento, carbone, grafite e manganese. E non mancano le pietre preziose perché il Brasile è il maggior produttore mondiale di ametista, topazio, agata, ametrino, citrino e non mancano neanche i diamanti. Eppure basta aggirarsi per le città del colosso addormentato, così è chiamato dagli economisti, per realizzare che tanta ricchezza non si è trasformata in altrettanta prosperità. O almeno, non per tutti. Secondo i dati diffusi dalla Banca Mondiale la popolazione è di quasi 210 milioni di abitanti. Di questi il 4,9% vive con meno di $1,90 al giorno. Quindi circa 10 milioni di persone non possono permettersi niente, nemmeno il cibo necessario per sopravvivere. E infatti sono segnalati casi di malnutrizione. Il Brasile è l'unico paese ad alta disuguagliaza in cui sono sostanzialmente presenti tutti gli strati sociali, dai più bassi redditi al mondo a livelli di ricchezza paragonabili a quelli dei più ricchi dei paesi sviluppati. Con un coefficiente di Gini pari al 52%, la disuguaglianza di reddito brasiliana si può definire tra le più alte al mondo. Tanta diseguaglianza non può che produrre tensioni ma tanta complessità e stratificazione sociale fanno sì che la polarizzazione non sia così chiara. Se è vero che l'ultradestra il cui leader è l'ex-presidente Bolsonaro è sostenuta dalle BBB, cioè forze armate, religiose e agroalimentare, bisogna dire che là fa breccia anche nelle favelas dove la bassa istruzione e l'evangelizzazione dei conservatori sono fortissime. Così la sinistra progressista invece ha un forte sostegno anche tra gli industriali. E la contrapposizione insanabile tra Lula e Bolsonaro sembra riflettere l'animo di un paese dilaniato, un gigante che però è costretto a vivere come un nano.