La condanna è unanime ed accomuna governi e paesi in questo momento agli antipodi. Sostegno al governo brasiliano del presidente Lula, infatti, è arrivato dagli Stati Uniti e dalla Russia, dall'Europa e dalla Cina, passando per l'India e per le altre principali democrazie del mondo. Tutti hanno sottolineato come l'assalto alle istituzioni brasiliane da parte dei sostenitori di Bolsonaro sia un assalto alla democrazia e alle sue regole che invece vanno accettate. Tra i primi a reagire, gli Stati Uniti d'America che per bocca del presidente Biden hanno subito condannato le violenze di Brasilia e hanno appoggiato il presidente Lula. Anche Francia e Germania hanno voluto subito mandare un messaggio al popolo brasiliano dichiarando il loro supporto alle istituzioni legittime di Brasilia. Sulla stessa linea i leader delle istituzioni europee. Alle condanne si è aggiunta anche quella della Presidente del Consiglio italiano Meloni e nelle prime ore di questa mattina Pechino e Mosca hanno voluto mandare un messaggio di supporto al governo brasiliano. In pochi hanno nominato esplicitamente l'ex Presidente Bolsonaro come ispiratore dell'assalto. Molti invece hanno ricordato l'affinità di quanto accaduto a Brasilia con l'assalto di Washington a Capitol Hill di 2 anni fa. E la paura di molti governi occidentali è proprio il diffondersi dell'estremismo nazionalista che potrebbe portare, temono, ad altri tentativi di emulazione con episodi simili, frutto del rifiuto del risultato delle libere elezioni.