Partiamo da quelle avvisaglie, quei segnali che ci sono stati in questi mesi che alcuni dell’intelligence tedesca, francese, del vecchio continente hanno colto e hanno rilanciato, a partire da quello che è emerso attraverso gli strumenti di propaganda, di diffusione della notizia dello Stato Islamico. Dabiq sul web, ma anche attraverso alcune riviste come Rumiya, che nelle pagine interne fa un vero e proprio focus in cui si spiega, ad esempio, qui vediamo un camion, come è possibile raggiungere i target, gli obiettivi come quelli più sensibili, considerati tali, come i mercatini a ridosso del Natale e come è possibile agire, come bisogna farlo preparando tutto nei dettagli, sia come procurarsi naturalmente o tramite un noleggio, come nel caso specifico, o sottraendolo al legittimo proprietario, un mezzo pesante e come agire con tutti i dettagli rispetto ai consigli che arrivano all’attentatore di presentarsi comunque armato per ogni evenienza. La Germania è stata pronta fino ai giorni scorsi a sventare, a prevenire quello che poi purtroppo abbiamo raccontato in questi casi. Lo ha fatto in alcuni momenti. A giugno di quest’anno: Düsseldorf fermati due kamikaze dalla polizia tedesca. È stata allertata in quel caso dalla polizia francese ed in quel caso la comunicazione tra i servizi di intelligence tra i Paesi europei ha funzionato. A ottobre di quest’anno la polizia ha rinvenuto un potente esplosivo in casa di un giovane di 22 anni che stava progettando un attentato in un aeroporto tedesco, uno degli aeroporti tedeschi. Tra gli attacchi sventati il 26 novembre in un mercatino anche qui altro obiettivo, ma a entrare in azione era un giovanissimo, appena 12 anni. L’ordigno non è esploso. Il ragazzino ci ha poi riprovato il 5 di dicembre. Questa è la mappa della Germania, la mappa degli attentati a Würzburg, Ansbach, Reutlingen e Monaco. Vediamo i precedenti attentati compiuti. Il 18 luglio a Würzburg un profugo pachistano ha ferito quattro persone su un treno prima di essere poi colpito a morte dalle forze speciali. Il 22 di luglio siamo a Monaco di Baviera un diciottenne iraniano, tedesco di origini iraniane, ha sparato in un centro commerciale e ha ucciso nove persone. In Baviera ancora il 24 di luglio ad Ansbach un siriano si è fatto esplodere, ha ferito in quel caso quindici persone. Chiudiamo con l’ultimo episodio a Reutlingen il 24 luglio un profugo siriano ha ucciso due persone prima di essere neutralizzato. Si è cercato di prevenire tutto ciò che era possibile prevenire. Un’avvisaglia c’è stata sia sul web che con quel precedente al mercatino davvero inquietante con quel giovane di 12 anni che era entrato in azione. Si sperava che si potesse trascorrere un Natale sereno, così purtroppo non è stato per i tedeschi.