Il durissimo scambio di accuse con l'Iran va avanti, e dopo gli Americani e Britannici, il principe ereditario Mohammed bin Salman a puntare il dito contro Teheran, sul presunto attacco di tre giorni fa a due petroliere nel Golfo dell'Oman, una di proprietà norvegese, l'altra giapponese. Dalle colonne di un quotidiano arabo, il principe saudita ha affermato che il regime iraniano non ha rispettato la presenza a Teheran del premier giapponese, anzi avrebbe risposto si sforzi di mediazione, attaccando le due petroliere, una delle quali, ricorda era giapponese. Nella stessa intervista il principe ha anche annunciato che il suo Paese non vuole una guerra nella regione, ma ha anche aggiunto, "non esiteremo a fronteggiare minacce per il nostro popolo". Il Pentagono ha anche pubblicato un video in cui un'imbarcazione che secondo gli USA, apparterrebbe ai guardiani della rivoluzione iraniani si avvicina al fianco di una delle due petroliere per rimuovere una mina magnetica inesplosa. Ma Teheran non ha mai creduto a questa versione perchè ha sempre sostenuto che non c'è certezza che quelli che si vedono nei video siano uomini iraniani. L'ambasciatore della Gran Bretagna in Iran intanto ha smentito di essere stato convocato dalle autorità iraniane, come queste avevano annunciato. Intanto i membri dell'equipaggio della petroliera norvegese sono arrivati a Dubai e l'altra nave è attraccata in sicurezza in un porto vicino. Saranno fondamentali le testimonianze dei marinai a raccontare quello che è successo, i danni evidenti sugli scafi avranno un ruolo determinante per accertare le responsabilità.