La cooperazione è sospesa, ma pur nella sua breve durata ha provocato sviluppi potenzialmente esplosivi, perché tra i circa 6 mila documenti consegnati da Mark Meadows alla Commissione del Congresso americano che sta indagando sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso, c'è anche un documento PowerPoint che nero su bianco, elenca i passaggi per un vero e proprio colpo di Stato. Obiettivo: mantenere la Casa Bianca a Donald Trump, grande e incredulo sconfitto delle elezioni. Ricevuto via mail alla vigilia della giornata che ha segnato la democrazia a stelle e strisce da un mittente ancora da identificare, il piano prevedeva che Senatori e Deputati fossero informati di interferenze cinesi, in otto Stati chiave. Circostanza sufficiente a permettere a Trump di dichiarare lo Stato di Emergenza Nazionale, invalidando il voto elettronico e dando mandato al Congresso, di concordare una soluzione costituzionalmente accettabile, mentre il Vice Presidente Mike Pence, avrebbe dovuto sostituire i grandi elettori schierati con Biden, con persone di fede Trumpiana o in alternativa, avrebbe dovuto rimandare la loro certificazione. Un fanta-scenario, che almeno in alcuni passaggi ha cercato di vedere la luce, condito con la mobilitazione della maggioranza silenziosa, ostacolato dalla decisione finale di Pence di garantire lo svolgimento regolare della cerimonia. Un fanta-scenario che apre nuovi fronti e che secondo altri documenti, tra cui un sms inviato proprio all'ex Capo di Gabinetto di Trump, stava circolando tra il 4 e il 5 gennaio, tra Deputati e Senatori. Un fanta-scenario, di cui si discuterà ancora a lungo. Intanto Meadows, potrebbe essere incriminato, per non aver ottemperato al mandato di comparizione.