Il Parlamento Europeo è sotto un sofisticato attacco informatico. Un gruppo filo-Cremlino ne ha rivendicato la responsabilità. I nostri esperti informatici stanno reagendo e proteggendo i nostri sistemi. Questo, dopo che abbiamo proclamato la Russia, Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta? Slava Ukraini. Così la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Mestola, dichiara ufficialmente su Twitter che l'attacco hacker che ha mandato in tilt i sistemi dell'Euro-camera di Strasburgo è opera della Russia. In giornata, il sistema informatico è andato in crisi proprio poco dopo il voto del Parlamento in cui si è dichiarata, la Russia, uno Stato terrorista, autore di crimini di guerra. E si è invitato il Consiglio Europeo a pensare a uno strumento giuridico che implichi automaticamente un raffreddamento delle relazioni tra l'UE ed il Governo condannato. Alla risoluzione hanno votato favorevolmente 494 deputati, 44 si sono astenuti e 58 hanno espresso voto contrario. Tra questi ultimi, ci sono quattro italiani di cui 3 socialisti europei: Bartolo, Cozzolino e Smeriglio. La quarta è Donato. La maggior parte dei voti contrari si contano tra le file della destra europea di Identità e Democrazia, dove si sono opposti i francesi di Le Pen e i tedeschi DFD. Ma gli europarlamentari della Lega appartenenti allo stesso gruppo hanno invece votato Sì. Come annunciato, tutti i deputati del Movimento 5 Stelle si sono astenuti. Il voto, insomma, che non ha presentato sorprese a livello europeo, ha mostrato un'opposizione italiana schierata su tre fronti differenti: favorevoli PD e Terzo Polo, contrari gli esponenti più a sinistra, astenuti i 5 Stelle.