Londra e Bruxelles per ultimi, ma anche Amburgo, Turku in Finlandia, Surgut in Siberia: città ferite dai coltelli di attentatori che hanno scelto il corpo a corpo per attaccare e uccidere. Spesso sono lupi solitari, i protagonisti di questo tipo di aggressioni, talvolta mirano a passanti, senza seguire un criterio preciso, altre volte scelgono di accanirsi contro i militari. Così è successo nel centro di Bruxelles, ieri, dove un uomo somalo, con un coltello ha attaccato una pattuglia della polizia. Colpito dal fuoco degli agenti, è morto poco dopo il ricovero in ospedale. Con sé aveva anche un’arma da fuoco finta e due copie del Corano. Un atto di terrorismo isolato, è stato definito dalla procura belga, che dal marzo 2016 vive in stato di allerta. Quasi in contemporanea, a Londra, davanti a Buckingham Palace, un uomo di 26 anni ha ferito lievemente due poliziotti prima di essere arrestato. Era armato non di un coltello, com’era sembrato da principio, ma di una spada lunga un metro, come ha rivelato Scotland Yard, che indaga sull’accaduto. Anche nella capitale britannica, non era il primo attacco di questo tipo. Ad aprile, un uomo era stato arrestato con uno zainetto pieno di coltelli davanti al parlamento di Westminster, proprio dove un mese prima un uomo aveva investito alcuni passanti con un’auto, e ucciso un agente con un coltello, prima di essere neutralizzato, Poi, le due aggressioni delle ultime ore, al grido di “Allah akbar”, ormai segno distintivo di una furia omicida, ispirata al terrorismo dell’Isis.