Tre persone in stato di fermo un'inchiesta passata sin da subito nelle mani del parquet antiterrorismo, una comunità sotto choc e un paese intero la Francia costretto suo malgrado ad allungare la lista nera degli attacchi ai danni delle Forze dell'Ordine. Jamal 36 anni stabilitosi in Francia nel 2009 cittadino originario della Tunisia, non aveva precedenti penali, non era noto alle forze dell'ordine se non per infrazioni al codice della strada, ma prima di colpire con un coltello Stefanie, agente amministrativo al Commissariato di Polizia di Rambouillet, 65 km a sud di Parigi, è rimasto a lungo all'esterno della struttura osservando la situazione. La vittima ha 49 anni, un figlio di 18 e uno di 13, lavorava in abiti civili non armata, è uscita per strada semplicemente per cambiare il disco orario nella propria auto, l'assalitore l'ha seguita e pugnalata una volta rientrata nel commissariato, prima di rimanere ucciso a sua volta dai due colpi di pistola esplosi da uno degli agenti. L'apertura dell'inchiesta per terrorismo si basa su tre elementi, il fatto che il bersaglio fosse chiaramente la Polizia, il modus operandi e il fatto che l'omicida avrebbe invocato Allah al momento dell'attacco. Le tre persone arrestate nel quadro dell'inchiesta sono il padre dell'assalitore e due uomini presso i quali era stato domiciliato. Il cellulare dell'omicida è stato sequestrato e porterà forse maggiori elementi su quello che sembrerebbe un processo di radicalizzazione assolutamente recente. E' solo nell'ultimo mese che Jamal si era distinto postando sui social network commenti sempre più virulenti contro l'islamofobia crescente in Francia. Si tratta del terzo attacco di questo genere nel dipartimento dell'Yvelines dopo l'omicidio di una coppia di agenti nel 2016 e l'uccisione dell'insegnante di storia Samuel Paty l'anno scorso.