Nuovo capitolo nella guerra ombra tra intelligence russa e ucraina. Armen Sarkisian, 46 anni, rimasto gravemente ferito nell'esplosione del grattacielo in un quartiere residenziale del centro di Mosca è morto dopo il ricovero in ospedale. Secondo fonti dei servizi segreti ucraini, Sarkisian era il fondatore dell'armata ArBat, mercenari, miliziani per lo più armeni, operativi in Dombas e che nell'ultimo periodo rappresentavano gli irriducibili sulla linea del fronte russo in Kursk. Insieme a lui morta nell'esplosione dello appartamento moscovita anche una guardia del corpo. Su Sarkisian pendeva un mandato di cattura internazionale fin dal 2014 per i suoi legami con il presidente filorusso Yanukovich e per aver organizzato gruppi di picchiatori operativi nelle manifestazioni pro Ue di quell'anno. La morte di Sarkisian segna una nuova azione nella guerra ombra tra Ucraina e Mosca. Diverse in questi anni vengono attribuite agli operativi, un tempo alleato all'FSB, i temibili agenti russi, diverse azioni riconducibili agli uomini del SBU, il servizio segreto ucraino vasto quanto l'FBI, 35 mila agenti diretti e migliaia di collaboratori anche in Russia. A loro riconducibili le esplosioni sul ponte di Crimea dell'ottobre del 2022 e del luglio del 2023, gli attacchi contro le unità navali della flotta russa nel Mar Nero e quello dell'auto dell'ideologo della Grande Russia Dugin, che invece ha ucciso la figlia Darja. Senza dimenticare poi lo attentato nel dicembre scorso contro Igor Kirillov, capo delle forze chimiche e batteriologiche dell'armata russa. .