Attentato Gemania, rabbia e dolore a Magdeburgo

Una distesa di fiori e peluche si allunga accanto a un cartello con una sola parola: Waroom? Perché? Magdeburgo si interroga cercando di fare luce sull'attentato che ha sconvolto la città costando la vita a cinque persone tra cui un bambino di 9 anni e ferendone oltre 200, 40 delle quali in condizioni gravissime. L'attentatore Taleb Abdulmohsen cinquantenne original dell'Arabia Saudita avrebbe agito convinto che la Germania perseguitasse rifugiati sauditi ribelli all'islam, ma gli inquirenti non sono convinti. La dinamica dell'attacco però appare ormai chiara: Taleb Abdulmohsen ha sfruttato una via di fuga del mercatino agirando le barriere di cemento per lanciarsi a tutta velocità con una BMW a noleggio contro la folla. Secondo la polizia, avrebbe agito da solo un lupo solitario. Il giorno dopo Magdeburgo si è risvegliata nel dolore nella rabbia; la città si è riaccolta attorno alle vittime con una funzione commemorativa nel Duomo alla presenza del cancelliere Olaf Scholz e del Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, fuori migliaia di persone in silenzio. Parallelamente, l'estrema destra è scesa in piazza per protestare contro l'immigrazione. A far crescere l'indignazione è la mancata risposta agli allarmi già lanciati in passato sull' attentatore. Ryad avrebbe segnalato Taleb ben tre volte a Berlino. Tuttavia nel 2023, la polizia tedesca aveva archiviato il caso non ritenendolo una minaccia. Da tutto il mondo politico tedesco arrivano messaggi di cordoglio. Durante la visita al luogo dell'attacco Scholz ha espresso vicinanza alle vittime e definito l'attentato terribile e folle, esortanto la popolazione a restare unita e a non lasciarsi dividere; ma intanto, la Germania ha rafforzato le misure di sicurezza in tutti i mercatini di Natale. Quello di Magdeburgo rimarrà chiuso circondato da barriere e dalle coperte termiche usate per soccorrere i feriti.