Un messaggio di due minuti registrato in lingua urdu. Gli inquirenti che indagano sull'attentato di venerdì commesso dal pakistano Hassan Ali a Parigi, hanno scoperto nella sua abitazione un documento che stanno ora cercando di decifrare. Secondo quanto trapelato da alcune fonti, nei due minuti di messaggio Ali sembra molto scosso, quasi in lacrime per le caricature del profeta Maometto, dice, e aggiunge, "oggi, venerdì 25 settembre li condannerò". E così è stato. Armato di machete o con dei complici ha attaccato quelli che riteneva giornalisti di Charlie Hebdo. Ha ammesso e riconosciuto i fatti. All'arresto non ha opposto resistenza. Nella sua fedina penale piccoli reati. Il diciottenne pakistano non aveva mostrato alcun segno di radicalizzazione durante il suo affidamento ai servizi di assistenza sociale per minori, dicono ora gli inquirenti. L'attacco è avvenuto alla stessa ora del 7 gennaio 2015 alla redazione di Charlie Hebdo, poco dopo le 11:30.