Dall'Hotel Matignon alla casa della Ciudad, da Parigi a Barcellona, dalla carica di Primo Ministro a quella di Sindaco. Un passo indietro, una parabola discendente. Non la pensa così Manuel Valls, che corre come candidato sindaco del capoluogo catalano. Sì, proprio quel Manuel Valls, Ministro dell'Interno francese prima, Presidente del Consiglio poi, delfino del partito socialista d'Oltralpe, rappresenta oggi i liberisti di centrodestra, ma soprattutto vuole essere il contrasto agli indipendentisti catalani. Ma come è possibile che si sia candidato in Spagna? Nato a Barcellona, cittadino francese dall'età di 20 anni, Manuel Valls è il primo personaggio politico che si candida alle elezioni locali di un altro stato, come previsto dal trattato di Maastricht. E' una cosa impensabile per alcuni, evidentemente non per tutti. Di certo a credere nella vittoria è lo stesso Valls, che non perde l'occasione di ribadire che non è l'espressione di centrodestra, ma di una piattaforma civica. Rivendica il suo passato di sinistra e guarda a chi spera nell'unità della Spagna. La sua è una campagna elettorale che prende il via con la presentazione del libro, un'autobiografia dal titolo: Barcellona torno a casa. Un ritorno, per cosi dire gradito ad alcuni, meno ad altri. E' ottobre quando annuncia il ritiro dalla scena politica francese per tornare oltre frontiera e guidare la città che gli ha dato i natali. Ai suoi elettori parla spagnolo, catalano e francese. I sondaggi non gli sono favorevoli, ma saranno le urne a decretare la fine di una corsa a sindaco di Barcellona, che è stata tanto particolare quanto affascinante. Dall'esito non scontato la partita che si gioca a Barcellona. Il futuro primo cittadino si troverà ad affrontare sfide vecchie e nuove.