Ancora ore di sangue e tensioni, diverse decine di palestinesi sono stati uccisi in nuovi raid di Israele sulla Striscia di Gaza. Circa la metà secondo fonti locali erano persone in cerca di aiuti umanitari. Israele, insieme a sei Paesi ha lanciato 136 pacchi di aiuti alimentari sull'enclave palestinese. Troppo poco, ribadiscono le organizzazioni internazionali, rispetto ai bisogni reali della popolazione. A essere colpiti più duramente, non solo dalla fame, sono i più piccoli, almeno 90 bambini risultano già morti per malnutrizione. Nella Cisgiordania occupata, un ragazzo palestinese di 17 anni è stato ucciso in un attacco di coloni nella zona di Nablus. Nel mirino anche chi presta soccorso. La Mezza Luna Rossa palestinese accusa l'esercito israeliano di aver colpito il proprio quartier generale a Khan Yunis nel sud della Striscia. L'attacco ha causato la morte di un operatore umanitario e il ferimento di altri 3. La struttura era chiaramente identificata con il simbolo di protezione e nota alle forze israeliane. Alta tensione anche a Gerusalemme, dove il Ministro della moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo più sacro per l'Islam, dopo la Mecca e Medina. Durante l'ingresso ha pregato pubblicamente violando lo status quo che consente le visite, ma non gli atti di culto non musulmano. Con lui un gruppo di coloni. Dura la condanna arrivata dal mondo arabo, la Giordania ha parlato di una provocazione inaccettabile, mentre per la presidenza palestinese l'episodio è una linea rossa superata. Netanyahu però frena la politica sul Monte del Tempio, luogo sacro per ebrei e musulmani, non è cambiata e non cambierà, dice. Intanto rilancia la vera fame è quella degli ostaggi. Non tarda in questo senso la risposta di Hamas, che propone aiuti ai prigionieri israeliani solo tramite la Croce Rossa e solo a condizione che si aprano corridoi umanitari verso Gaza. Chiara Daleo Sky TG 24. .























