Una catastrofe senza precedenti. Non usa mezzi termini il Premier belga Alexander De Croo riferendosi all'alluvione che ha colpito il suo Paese. Violente raffiche di pioggia e torrenti di fango che hanno danneggiato linee ferroviarie, lasciato oltre 41.000 persone senza elettricità e causato vittime e dispersi. Nel comune di Trooz, un fiume d'acqua di oltre due metri ha spazzato via tutto ciò che si trovava davanti, dalle auto alle abitazioni e, ora, gli abitanti raccolgono ciò che possono. L'allerta resta alta soprattutto nel sud del Paese, in particolare nella Vallonia, la zona più colpita dalla perturbazione. Proprio qui, a Pepinster, vicino Liegi, dove sono sono crollate una ventina di abitazioni, il Re e la Regina del Belgio hanno fatto visita ai parenti delle vittime e a tutte le famiglie colpite dalla violenta alluvione. Martedì prossimo, il 20 luglio, sarà dichiarata giornata di lutto nazionale e a mezzogiorno verrà osservato un minuto di silenzio con le bandiere a mezz'asta. In migliaia, invece, sono fuggiti dalle loro case nei Paesi Bassi, mentre l'acqua aumentava e sommergeva l'hinterland di Maastricht. Già giovedì il fiume Mosa aveva raggiunto livelli record, sorpassando le alluvioni del 1993 e 1995. Il Primo Ministro olandese Mark Rutte ha dichiarato lo stato di disastro nazionale nella provincia meridionale del Limburgo, stretta tra le aree gravemente allagate della Germania occidentale e del Belgio e dove la forza dell'acqua ha causato la rottura di una diga.