Berlino 89, i tentativi di fuga rimasti nella storia

09 nov 2019
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Il nemico aveva un nome ostico, Antifaschistischer Schutzwall, barriera di protezione antifascista. 43 chilometri a tagliare in due Berlino, per più di 3 metri e mezzo di altezza a soffocare il desiderio di libertà. 28 anni, un numero mai certificato del tutto, di tentativi di fuga, riusciti o tragicamente falliti. Un nemico da aggirare, distrarre e ingannare. Ci riescono, nel 1964, 57 cittadini della Repubblica democratica tedesca, percorrendo una galleria di 145 metri e alta un metro e mezzo, che partiva dal seminterrato di un panificio per sbucare nel giardino di una casa in territorio occidentale. Nella notte del 3 ottobre ce la fanno in 28, la notte dopo altri 29. Dal totale, il nome “Tunnel 57”. Poi, la galleria viene scoperta. Non è l'unica, si calcola che ne siano state scavate più di 130. Già due anni prima, nel 1962, per completare il cosiddetto “Tunnel 29”, era stato decisivo il contributo di due studenti italiani, Domenico Sesta e Luigi Spina. Ma il nemico è stato sconfitto in tanti modi, forzando i blocchi ai check point, con mezzi trasformati in bulldozer, a nuoto nel fiume Elba e, soprattutto, dall'alto. Nella maggior parte dei tentativi tedeschi dell'est hanno provato a passare sopra i 3 metri e mezzo abbondanti. Ha ispirato il film “Night Crossing” la storia delle famiglie Strelzyk e Wetzel, che nel 1979 riescono a oltrepassare il confine a bordo di una mongolfiera. Impresa a lungo preparata nel segreto di una soffitta, dove vengono cuciti insieme i pezzi di stoffa per formare il pallone aerostatico, azionato da bombole di propano acquistate sul mercato nero. Dopo un tentativo fallito il 3 luglio, gli otto componenti delle due famiglie tentano una seconda volta con una mongolfiera, ricostruita da capo in due mesi. Il 15 settembre del 1979, dopo un volo di pochi minuti, atterrarono in territorio occidentale. Scavalca il muro, camminando su un cavo dell'energia elettrica in disuso, il trapezista Horst Klein. Nel dicembre del 1962 sorprende le guardie e in pochi secondi percorre i metri che lo portano oltre il muro, poi cade, fratturandosi entrambe le braccia, ma ce l'ha fatta! Ancora più spettacolare è l'impresa di Holger Bethke, che nel 1983 lancia dall'attico di un palazzo una freccia con attaccato un cavo metallico. Dall'altra parte c'è il fratello, Ingo, che ancora la fune, consentendo a Holger di ripercorrerla grazie a una carrucola. E' solo una minima parte delle imprese che hanno ispirato libri, film e serie tv. Riavvolgendo il nastro, si può tornare al primo tentativo di oltrepassare il muro, coronato da successo, impresa oggi celebrata da una statua. E' il ferragosto del 1961, da poco più di 48 ore è in corso la costruzione della barriera. Il diciannovenne Conrad Schumann è uno dei militari della Germania est incaricati di impedire fughe durante i lavori, ma è scosso, poche ore prima ha visto un bambino che voleva passare a ovest, trascinato brutalmente indietro dai soldati dell'est. Tra poco il lavoro sarà completo, una barriera dividerà materialmente e ideologicamente il mondo in due parti per 28 anni. Schumann dovrebbe sorvegliare, ma soffocare la libertà è un qualcosa che sente di non volere imporre a nessuno, nemmeno a se stesso. Sono le 16 del ferragosto del 1961, Conrad Schumann abbandona il fucile e salta!.

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