Alla Camera arrivano i progetti di legge per gli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, saranno votati sabato, ma la Casa Bianca diffonde subito un comunicato ufficiale nel quale Biden chiede a tutti i membri del Congresso di approvarli senza esitazione. L'effetto pratico per il presidente americano è quello di dare un supporto fondamentale a Israele, all'Ucraina, ai palestinesi di Gaza con gli aiuti umanitari e anche alla stabilità nell'indo-pacifico. Ma per Biden il "sì" è soprattutto un messaggio per il mondo, come scrive lui stesso, garantendo la sua firma immediata. Un messaggio per dire che non permetteremo che l'Iran o la Russia abbiano successo. Una dichiarazione diffusa poco prima dell'annuncio, questa volta fatto dal vivo in un intervento pubblico a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel quale Biden ha ufficializzato la sua proposta di triplicare i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Cina, attualmente intorno al 7 e 5 %. "Quello che io voglio non è la Cina o andare contro la Cina, io quello che voglio è una concorrenza equa". Insomma Biden fa la doverosa è necessaria premessa, non è un attacco a Pechino, ma dice chiaramente che la politica cinese di far crollare i prezzi per favorire l'esportazione è un inganno e per questo vanno prese le contromisure. Parole che hanno un impatto internazionale, ma una risonanza immediata locale, perché Biden le ha pronunciate davanti al sindacato dei metalmeccanici che gli ha appena garantito il sostegno elettorale e che potrebbe rivelarsi decisivo, almeno in Pennsylvania, uno degli Swing state per eccellenza. Qui nel 2020 Biden vinse con poco più del 1% su Trump, che nel 2016 aveva battuto Hillary Clinton con un margine ancora più basso.