L'amministrazione Biden "condivide l'obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas, ma entrare a Rafah dove sono stipati un milione e mezzo di sfollati non lo garantisce". Stati Uniti e Israele sono a un passo dalla rottura. Anche se la sottile linea rossa tracciata da Washington non è ancora stata valicata, dalla Casa Bianca prendono le distanze dalla strategia del Primo Ministro Netanyahu che vuole mandare l’esercito nella città più meridionale della Striscia di Gaza. Il Presidente ha avvertito per la prima volta pubblicamente che se le forze israeliane entreranno nel centro abitato non invierà più bombe o proiettili di artiglieria al suo alleato. Alle prese con le proteste dei giovani, più sensibili alla causa palestinese, in un'intervista televisiva Biden ha ammesso che "civili sono stati uccisi a Gaza" con armi americane, le cui forniture sono state perciò sospese e attualmente sono sotto revisione. La decisione gli ha attirato però anche critiche dall’opposizione, perchè i repubblicani lo accusano di aver tradito Israele. "Continueremo a garantire i loro sistemi di difesa antiaerea”, ha provato a spiegare il Presidente, mentre dal Cairo è rientrato il Direttore della CIA, inviato per seguire i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, che sembrano però falliti.























