Pugno duro sui diritti umani ma in guanto di velluto, perché non vadano di mezzo pragmatici interessi. Incontrare il futuro re del principale produttore di petrolio nel mezzo di una crisi energetica mondiale, anche se ordina omicidi politici, è scivoloso. Dopo averlo definito paria della comunità internazionale, Joe Biden si trova faccia a faccia col Principe Saudita Bin Salman che, secondo la CIA, fece assassinare l'opinionista del Washington Post Jamal Khasoggi. Gli ho detto subito che lo ritenevo responsabile, spiega dopo il Presidente, mi ha risposto di non esserlo ma farà perseguire chi lo è. Fine del capitolo. Dopo un saluto che voleva sembrare freddo ma che, proprio secondo Il Post, è stato vergognosamente familiare. Con i sauditi si deve andare d'accordo. Il prezzo dell'energia non può strangolare l'America e l'alleata Europa. Verificheremo nelle prossime settimane, dice Biden, l'impegno dell'OPEC a incrementare le estrazioni. Forse, l'obiettivo di questo mini tour tra Gerusalemme, Cisgiordania, Gedda era davvero minimo. Farsi vedere nella regione per non lasciare il Medio Oriente alla mercè degli interessi russi e cinesi. Ma da questi quattro giorni, Joe Biden porta a casa pochino. L'Arabia Saudita apre il suo spazio aereo anche alle compagnie israeliane. Si impegna ad estendere il cessate il fuoco in Yemen, abbraccia la tecnologia 5G americana invece che quella cinese. Nessun progresso sul processo di pace israelo-palestinese. Abu Mazen chiede a Biden di riaprire il consolato a Gerusalemme Est e togliere l'OLP dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Il Presidente risponde auspicando che israeliani e palestinesi rispettino i confini che non rispettano dal '67.























