Dai rapporti con la Cina alla gestione dell'intelligenza artificiale, passando per le guerre in Ucraina e Medio Oriente, il Presidente USA Biden tira le somme del lavoro svolto in politica estera e sembra più che soddisfatto. "Grazie alla nostra amministrazione gli Stati Uniti stanno vincendo questa competizione mondiale. Rispetto a 4 anni fa l'America è più forte, le nostre alleanze sono più forti, i nostri avversari e competitor sono più deboli." Il Presidente lancia anche un avvertimento alla prossima amministrazione sui pericoli che l'attendono. In questo momento, dice, i principali stati autoritari si stanno avvicinando sempre di più, Iran, Russia, Cina e Corea del Nord ma questo prosegue, più per debolezza che per forza. Parlando della guerra in Ucraina ammonisce gli Stati Uniti e i loro alleati a non abbandonarla. "Abbiamo aiutato gli ucraini a fermare Putin e adesso, a tre anni dall'inizio di quella guerra, Putin non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi." Come atteso parla della guerra tra Israele e Hamas e della necessità di un Medioriente più integrato e più stabile. L'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è sul punto di essere chiuso, rassicura il Presidente. "Sto premendo per porre fine a questa guerra e arrivare ad un accordo, con la liberazione degli ostaggi, la fine delle ostilità, la sicurezza per Israele e permettere che ci sia l'accesso degli aiuti umanitari ai palestinesi che stanno soffrendo tantissimo in questa guerra iniziata da Hamas." Tra quelli che ritiene i suoi più grandi successi diplomatici, lo scambio di ostaggi americani occidentali detenuti in Russia con prigionieri moscoviti che scontavano condanne in Europa, tra questi anche Vladimir Kara-Murza, leader dell'opposizione russa e difensore dei diritti umani. Il Presidente non nasconde le difficoltà durante il ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan ma continua a difendere la sua decisione. "Non avevo alcun motivo per tenere migliaia di militari nel paese, la storia conclude, ci giustificherà.".